domenica 12 dicembre 2010

Romanzi a New York #23: Trilogia di New York


Il primo contatto con le opere di Paul Auster l'ho avuto nel 1995 attraverso l'adattamento a fumetti del suo racconto Città di Vetro, pubblicato dalla Bompiani e recentemente ristampato dalla Coconino Press.
All'epoca ero collaboratore dell'edizione italiana di Batman e uno dei disegnatori del Cavaliere Oscuro, David Mazzucchelli, faceva parte di questo progetto di letteratura disegnata insieme a Paul Karasik.
Ne fui talmente colpito che andai subito a cercarmi il libro, quella Trilogia di New York che oltre a Città di Vetro presenta anche Fantasmi e La Stanza Chiusa.
I racconti, apparsi negli USA tra il 1985 e il 1987 sono arrivati in Italia con la Rizzoli e poi, circa dieci anni dopo, pubblicati dalla Einaudi per la serie "Supercoralli" e continuamente ristampati nella linea "Super ET".
Sono tre detective stories, inusuali e struggenti, con antieroi memorabili e una scrittura da manuale per una New York reale e surreale al tempo stesso. Auster è uno dei migliori autori newyorchesi e non lo scopriamo certo in questo blog.
In Città di Vetro il protagonista è Daniel Quinn, scrittore di polizieschi, che riceve una telefonata da uno sconosciuto che lo ha scambiato per l’investigatore Paul Auster. Neanche a dirlo Quinn decide di incontrare il suo misterioso interlocutore: Peter Stillman, individuo dal passato torbido...
Nella seconda vicenda, Fantasmi, il protagonista è un vero investigatore, tale Mr. Blue, che viene incaricato dal suo capo, il fantomatico Mr. White, di spiare il misterioso Mr. Black...
Infine, La Stanza Chiusa. Anche qui, come nel primo episodio, il personaggio intorno a cui ruota la storia è uno scrittore, rintracciato dalla moglie di un suo vecchio amico, Fanshave, scomparso misteriosamente anni addietro. Attraverso i manoscritti dell’amico, lo scrittore ricostruirà la strana vita di Fanshave, ci si calerà dentro quasi a sostituirlo ma... una sorpresa è in arrivo.
Le storie, a ben vedere, non sono affatto scollegate tra loro. La loro lettura consecutiva ci fa sentire coinvolti in un gioco di ruoli non definito (chi insegue chi, chi spia chi, chi ama chi). Il noir diventa quasi un giallo psicologico, il lettore è portato non solo a chiedersi come andrà finire ma anche a guardare dentro sè stesso, ad immedesimarsi in situazioni che più improbabili sono più fanno riflettere sulla vita.
E poi c'è New York, splendida e metafisica: "New York era un luogo inesauribile, un labirinto di passi senza fine: e per quanto la esplorasse, arrivando a conoscerne a fondo strade e quartieri, la città lo lasciava sempre con la sensazione di essersi perduto".
Trilogia di New York, Paul Auster, Einaudi, 2005