sabato 20 novembre 2010

Romanzi a New York #13: L'Ombra dello Scorpione


Avrò letto questo romanzo post-apocalittico di Stephen King non meno di dieci-dodici anni fa. Probabilmente nel 1997, ma non ci giurerei. Diciamo subito che L'Ombra dello Scorpione (The Stand), 1978 (edizione integrale 1990) non è un romanzo ambientato solo a New York ma attraversa tutta l'America, un'America devastata da un'influenza letale che fa fuori il novantanove per cento della popolazione. L'uno per cento che rimane non trova di meglio che schierarsi in due fazioni e ribadire l'eterna lotta tra il Bene e il Male, anche in versione sovrannaturale con personaggi di culto quali Mother Abigail e soprattutto Randall Flagg che apparirà nella saga de La Torre Nera. Dicevamo che il romanzo non è ambientato solo a New York City, ma la parte che vede Larry Underwood, un giovane musicista rock, attraversare il Lincoln Tunnel al buio, con solo un accendino Bic a rischiarare i volti dei cadaveri, è ancora impressa nella mia memoria. Di King, il Re dell'Orrore tanto per usare l'appellativo più abusato, si è detto e scritto molto ma forse mai abbastanza sulla sua capacità descrittiva di luoghi ed emozioni, che nulla ha da invidiare a quella di creare tensione e paura. "Entrò nel Lincoln Tunnel. Dentro, era assai più buio di quanto si fosse immaginato, in un certo senso. Dapprima, l'imboccatura alle sue spalle gli rischiarava debolmente la strada e riusciva a scorgere altre macchine ancora, stipate fianco a fianco (doveva essere stato brutto, morire lì dentro, pensò, mentre la claustrofobia gli avvolgeva la testa con dita furtive, morbide come polpa di banana e cominciava a serrargli le tempie, doveva essere stato orribile, cazzo) e le piastrelle biancoverdastre che rivestivano le pareti a volta... C'erano tubi fluorescenti spenti incastrati nel soffitto della galleria e i vitrei occhi ciechi delle telecamere a circuito chiuso. Mentre affrontava la prima lenta curva sopraelevata, che svoltava gradualmente a destra, la luce si affievolì al punto che ora riusciva a scorgere solo deboli balenii di cromature. Dopodiché, la luce cessò di esistere del tutto."
Il Lincoln Tunnel, per chi non lo sapesse, è un tunnel inaugurato nel 1934 che passa sotto il fiume Hudson e collega New York City allo stato del New Jersey ed è lungo circa due chilometri e mezzo. Non è un'attrazione turistica ma fa comunque parte dell'iconografia newyorchese e se a voi lettori de L'Ombra dello Scorpione vi capiterà di attraversarlo in auto o in taxi (cosa facile se in un vostro viaggio a New York atterrerete all'aereoporto di Newark nel New Jersey) un piccolo brivido non mancherà di scorrere sulla vostra pelle.
Come da tradizione, l'immagine pubblicata è quella della mia copia, pubblicata da Bompiani nella collana I Grandi Tascabili nel 1991 e quella segnalata in calce è l'ultima disponibile.
L'Ombra dello Scorpione, Stephen King, Bompiani, 2001