martedì 24 aprile 2012

Romanzi a New York #87: Percy Jackson e Gli Dei dell'Olimpo - Lo Scontro Finale


"Adoro New York. Puoi spuntare fuori dagli Inferi a Central Park, fermare un taxi, percorrere la Quinta Strada con un segugio infernale gigante alle calcagna, e non ti guardano nemmeno in modo strano."
Ecco, questa è la New York della saga fantasy di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo (Percy Jackson & The Olympians), scritta da Rick Riordan, ex insegnante di inglese nel Texas e ora autore da quindici milioni di copie vendute nel mondo. 
La serie, almeno sino ad oggi, si compone di 5 libri  e il primo capitolo è stato adattato per il grande schermo nel 2010, con un buon successo. Le trame, basate prevalentemente sui miti dei Greci, sono ambientate negli Stati Uniti e il Monte Olimpo - e qui sta la trovata newyorchese - è ancorato al seicentesimo piano dell'Empire State Building. Il grattacielo simbolo della città campeggia al centro della copertina di quest'ultimo capitolo, lasciando già presagire fuoco e fiamme sulla 34esima strada della Grande Mela. 
Il protagonista Perseus Jackson, da tutti chiamato Percy (ha scoperto a 12 anni di essere un semidio figlio del dio del mare Poseidone), nel corso della serie, assieme agli amici Annabeth e Grover e al fratellastro Tyson e Talia (figlia di Zeus resuscitata grazie al Vello), combatte contro i Titani, per impedire che essi spodestino gli dei e conquistino il mondo. 
In questo ultimo capitolo (The Last Olympian) Percy e i suoi amici devono fermare l'avanzata del terribile Crono, intenzionato ad espugnare con ogni mezzo e nefasto alleato l'Empire State Building o il Monte Olimpo che dir si voglia: "Il dragone era a tre piani di altezza sopra di noi e strisciava di sghembo lungo l'edificio". Tra creature orrende, spie, navi indemoniate, opere di riconciliazione tra Dei, nonché un mostruoso Tifone (con la T maiuscola), l'oramai quasi sedicenne Percy si batterà per difendere il divino grattacielo e tutta Manhattan, sconvolta e stravolta dalle malefiche presenze. "Tutta l'area a sud di Central Park era teatro di guerra. Sorvolavamo piccole achermaglie ovunque. Un gigante sraducava gli alberi di Bryant Park mentre le driadi lo tempestavano di ghiande. Di fronte al Waldorf Astoria, una statua di Benjamin Franklin percuoteva un segugio infernale con un giornale arrotolato. Un trio di ragazzi di Efesto combatteva contro una squadriglia di dracene in mezzo a Rockefeller Center".
Che dire, l'autore si diverte a riempire la città di strane e mitologiche presenze non rilevate dalle menti umane  annebbiate dalla Foschia, mescola miti e urbanistica con un risultato ai confini del kitsch ma che, quasi paradossalmente, funziona bene pur nei limti di questa letteratura per giovani adulti. Un andamento narrativo non privo di ironia, più diretto e meno cupo, rispetto ad altri concorrenti (ad esempio Harry Potter, tanto per non fare nomi) fanno della saga di Percy Jackson un ottimo passatempo letterario e un buon viatico per girare, almeno con la fantasia, per New York, descritta scrupolosamente nei suoi più celebri - come dicono le guide - punti di interesse e attraversata in lungo e in largo :  "Se siete a Central Park e volete arrivare in centro, il mio consiglio è di prendere la metro. I maiali volanti sono più veloci, ma molto più pericolosi."
Riordan chiude(?) la saga con maestria, non lascia l'amaro in bocca al lettore e grazie a un linguaggio semplice e trascinante mette a posto tutti i tasselli con abilità e rispetto verso gli affezionati lettori.
Per il futuro ha annunciato una nuova serie ispirata alle divinità egizie. Avrà lo stesso successo? Beh, come si dice, se ce la fai a New York ce la puoi fare ovunque...
Percy Jackson e Gli Dei dell'Olimpo: Lo Scontro Finale, Rick Riordan, Mondadori, 2012