giovedì 26 aprile 2012

Romanzi a New York #88: New York: Novantunesima Ovest

Rae Foley, indicata come l’autrice di questo volume, è in realtà  lo pseudonimo di Elinore Denniston (1900-1978), prolifica scrittrice di romanzi caratterizzati dalla fusione di intrecci sentimentali e mistero, con trame in bilico tra amore e pericolo ("love and danger").
Spesso le sue storie sono basate più sulla suspense che non sul thrilling, con il lettore che viene messo a conoscenza di indizi ed eventi ancora sconosciuti ai protagonisti della trama, in modo che a prevalere sia la tensione sul come i personaggi usciranno dalle situazioni di pericolo e, soprattutto, se ne usciranno.
New York: Novantunesima Ovest (Where Helen Lies) non si sottrae a questo schema.
C’è una ragazza, Helen, che si risveglia in una squallida stanzetta di un albergo senza ricordare nulla del passato. Ha con sé una borsa dozzinale, un anello di grande valore e una fede nuziale molto più grande del suo dito, una  manciata di dollari, un ritaglio di giornale con un’offerta d’impiego presso un istituto di ricerche, una busta – vuota -  indirizzata a una certa H. Carter.
L’indirizzo sulla busta (quello del titolo) è l’unico indizio ma lì c’è solo un alberghetto bruciacchiato. Di carne al fuoco (è il caso di dirlo) ce n’è sin troppa e da qui parte il mistero che coinvolge poliziotti e poliziotte professionisti, ex attori in disgrazia e un ex diva sfigurata, una segretaria innamorata, una maliarda innamorata, un cugino innamorato, un agente cinematografico innamorato, una poliziotta che si innamorerà, una “zia” premurosa, un benefattore, un avido amministratore, un barista hippy, un conduttore televisivo, un'organizzatrice di tornei di bridge...(ho dimenticato qualcuno? Chissà...)
E poi c’è Glenn Richardson, titolare di una agenzia di ricerche per conto terzi che si improvvisa investigatore (in tempi in cui Google non esisteva è a gente come lui che si rivolgono politici, personaggi radiotelevisivi o chiunque abbia bisogno di dati per preparare un discorso): "La Richardson Ricerche era segnalata da una nitida placca di una vecchia casa privata nella Ventesima ovest. Era una palazzina a quattro piani con un cortiletto antistante e un seminterrato. Quattro scalini conducevano alla porta principale, verniciata di fresco, con un battaglio lucido. La palazzina, posta tra un magazzimo e un ristorante all'aperto, faceva uno strano contrasto".
Ed è così che il lettore si trova, con i dovuti paragoni, trascinato dentro atmosfere hitchockiane di film quali Marnie o La Donna che Visse due Volte, trasportate nella New York degli anni 70, difficile da vivere, ma sempre affascinante: “La giornata era così mite che il detective Walker tenne l’impermeabile sul braccio. Era un pezzo che non trovava il tempo per fare due passi. C’era un venticello che sollevava pezzi di carta straccia. Una città sporca, si disse. Pericolosa. Criminale. Eppure lui ne amava ogni metro quadrato. Mai, nemmeno per un istante, avrebbe considerato l’idea di vivere altrove.”
L’autrice si trova a proprio agio nel descrivere le ambientazioni altoborghesi di New York (“La casa di Gramercy Park era una palazzina a tre piani, in ottime condizioni, evidentemente di proprietà di gente facoltosa”), ma quelli sono anche gli anni dei fricchettoni del Village, luogo di culto divenuto però già attrattiva turistica e meta di pellegrinaggio per pullman organizzati: “Il Rifugio degli Artisti” si trovava nell’Ottava Strada; era una saletta piccola e buia con un bar da un lato, e dei tavolini apparecchiati con tovaglie a scacchi rossi sparsi qua e là, con un’alta candela al centro di ogni tavolo… i piatti elencati nella lista scritta a mano erano pessimi e costavano cari.”
E così tra identità misteriose, eredità milionarie e gioielli di gran valore, l’indagine e gli amori si sviluppano di pari passo e, a volte, si confondono in un crescendo di suspense.
Il linguaggio della Foley è semplice, i dialoghi concisi quando non telegrafici, ma c’è comunque ricercatezza e abilità nel tessere la trama. La Foley tra il 1950 e il 1978 ha scritto 49 libri, quasi tutti ambientati a New York City, e i suoi romanzi di genere ci fanno girare per le vie e per i quartieri della città con un coinvolgimento a volte molto più intenso rispetto a testi di autori più famosi.
New York: Novantunesima Ovest, Rae Foley, Il Giallo Mondadori n. 1503, 1977.