giovedì 16 dicembre 2010

Romanzi a New York #24: Un Giorno Verrò a Lanciare Sassi alla tua Finestra


La cosa più simile a “Un Giorno Verrò a Lanciare Sassi alla tua Finestra” che io abbia letto è la Biografia ufficiale dei Ramones di Jim Bessman e, sia chiaro, è un accostamento che faccio con piacere. Con quel piacere tipico del lettore che ha tra le mani un volume da scoprire e ne viene catturato già alle prime pagine.
Il romanzo d’esordio di Claudia Durastanti, italiana di Brooklyn classe 1984, è un affresco transgenerazionale che parte dalla fine degli anni 70 e giunge ai giorni nostri attraverso le vicende di giovani irrisolti, inquieti, più o meno angosciati dall’esistenza, che arrivano a Manhattan dal vicino eppur lontanissimo New Jersey, terra di periferia e di piccole trasgressioni sfrontate nel look e smarrite nell’anima: “Starai bene a New York. Sono solo venti miglia da qui, ma so bene che c’è un fiume in mezzo, e che appena arriverai lì ti spaventerà scoprire quanto è banale la tua diversità che qui riuscivi a vendere così bene”.
Michael e Jane, Francis e Zelda, Edward e Ginger vivono una versione postpunk del sogno americano (la frase "The American Dream is over" occhieggia fin dalla copertina), i ragazzi si attraggono e si respingono sul campo magnetico della città più ambita al mondo tra college, locali, camere in affitto, feste underground ma sempre circondati da tanta, tantissima musica (l’autrice è un’esperta di indie-rock, collaboratrice della webzine IndieforBunnies).
Quello che i vecchi prof (...che hanno peraltro all’incirca la mia età) chiamano “universo giovanile” è qui sviscerato, a volte quasi vomitato, sulle pagine affilate dell’autrice della quale si apprezza la capacità di raccontare anni che lei non ha vissuto e la serena (cinica?) distanza con la quale ignora la New York "fashion" per svelarci angoli e quartieri non convenzionali della città, la pop art, la contestazione, la ribellione dei protagonisti verso qualcosa che forse non si è capito bene cosa sia ma verso la quale è giusto comunque ribellarsi.
Il libro procede con un montaggio narrativo multilivello, erede postmoderno dei dettami di John Dos Passos e il suo Manhattan Transfer (lo so, in questo blog lo cito spesso, ma tant’è) e con descrizioni che rivelano una geniale originalità: “La parola tedesca Neu (un negozio di dischi, ndr) dell’insegna era dipinta di verde acido, il colore che più degli altri Jessica associa a quel tipo di musica. Che poi è il colore dei canali di scolo nelle vignette di Batman e dei denti del cantante dei Sex Pistols che si fa chiamare Johnny Rotten”.
Chi ha sognato di assistere a un qualsiasi concerto al CBGB, chi si è fermato più di cinque minuti davanti a un'opera di Basquiat per osservare l'America, chi pensa che la disco faceva cagare allora come adesso invece di rivalutarla, legga il libro di Claudia, e lo leggano pure tutti gli altri.
Un Giorno Verrò a Lanciare Sassi alla tua Finestra, Claudia Durastanti, Marsilio, 2010