sabato 13 novembre 2010

Romanzi a New York #3: King Kong


Chi non conosce King Kong, il mostro per eccellenza? In molti certamente, di sicuro tutti quelli che hanno visto il film originale e i suoi remake.
King Kong nacque da un'idea di Merian C. Cooper, regista del film insieme a Ernest B. Schoedsack, che per scrivere il soggetto si affidò all'inglese Edgar Wallace, uno dei più grandi giallisti di sempre, autore del ciclo de "I Giusti" e creatore del detective Reeder.
Wallace non tradisce le aspettative e scrive una storia affascinante, la cui stesura ha contribuito in maniera determinante all'immortalità del film e del personaggio.
La New York di King Kong compare in pochi, ma fondamentali, capitoli.
La città segna l'inizio e la fine della storia e Wallace racconta l'arrivo di King Kong nella metropoli in maniera magistrale. L'annuncio dello spettacolo di Broadway con lo scimmione come star è vissuto dai newyorchesi con ansia e curiosità. La gente si riversa sulla Broadway da ogni quartiere e Wallace, con un espediente narrativo che è un piccolo capolavoro, ne approfitta per descriverne la provenienza attraverso i loro cappelli.
E poi c'è l'Empire State Building, con la scalata del mostro: "Kong era così in alto che la sua figura appariva più piccola di quella di un uomo, eppure continuava a salire. Contro i bianchi marmi dei muri, era una nera ombra che si trascinava di sporgenza in sporgenza, finché s'alzò nelle luci che illuminavanao la cima del grattacielo e riprese ad avanzare."
Quella ritratta è l'edizione italiana del 1976, pubblicata da Longanesi, corredata da immagini del primo film e acquistata da me, con grande soddisfazione, da una bancarella di libri fuori catalogo un paio d'anni fa. Nel 2005, in occasione del remake cinematografico di Peter Jackson, la Mondadori ne ha pubblicato una nuova edizione.
King Kong, Edgar Wallace, Mondadori, 2005