domenica 1 aprile 2012

Romanzi a New York #85: Nero Wolfe non Crede agli Alibi


Il detective Nero Wolfe arriva un pò in ritardo su questo blog, ma arriva al momento giusto, in coincidenza con il nuovo adattamento televisivo del personaggio, interpretato un tempo da Tino Buazzelli e oggi da Francesco Pannofino. Chi ha una certa età ricorderà la sigla dello sceneggiato anni 60, con le riprese di Manhattan in bianco e nero punteggiate dalla tromba jazz di Nunzio Rotondo sulle note elettroniche di Romolo Grano. Chi non la ricorda o non la conosce può facilmente rimediare cliccando qui.
Eh già, perché i gialli di Nero Wolfe sono ambientati a New York City dal 1934 sino agli anni 70 e non nella Roma della metà degli anni 50, peraltro stranamente già invasa dai cinesi, come invece accade nella serie in onda su Rai 1 dal 5 aprile. 
Per calarci nella vera atmosfera americana del corpulento detective, amante della buona tavola e delle orchidee, non c'è niente di meglio che questo Giallo Mondadori dal titolo Nero Wolfe non Crede agli Alibi (Curtains for Three), recentemente ristampato, che raccoglie tre storie molto newyorchesi. Una delle caratteristiche principali del personaggio creato da Rex Stout è che indaga senza mai uscire di casa, incombenza che lascia spesso al suo assistente Archie Goodwin, più giovane, aitante, sensibile al fascino femminile e che ha anche il ruolo letterario del narratore: "La casa di arenaria di Nero Wolfe, sulla Trentacinquesima Strada Ovest, è un luogo piacevolissimo in cui vivere e lavorare, sia per Fritz Brenner, cuoco e maggiordomo, sia per Theodore Horstmann, balio delle diecimila piante di orchidea ospitate nella serra sul tetto. Ed è un luogo piacevole anche per me, Archie Goodwin."
La prima storia di questo trittico, quella che dà il nome alla raccolta, è ambientata a Central Park dove viene trovato il corpo di un noto designer che aveva l'abitudine di fare una passeggiata a cavallo di buon'ora. Il cavallo, un bel baio di nome Casanova (nome anche della produzione di Luca Barbareschi che ha realizzato la nuova fiction, nda)  stavolta però rientra senza cavaliere: "Una guardia del parco aveva trovato il cadavere di Keyes dietro un gruppo di cespugli, a una ventina di metri dal sentiero riservato ai trottatori, suppergiù all'altezza della Novantesima Strada. Più tardi, dal petto di Keyes era stata estratta una pallottola di un revolver calibro 38."
A titolo di curiosità, in questo blog abbiamo già affrontato il caso di un "delitto a cavallo" a Central Park, in un libro di Stuart Palmer
La scrittura di Rex Stout (1886-1975) è elegante, ironica, dotata di un sottile umorismo e sostenuta da una narrazione dall'andamento teatrale, con i personaggi che si alternano sulla scena sino all'immancabile confronto finale nello studio del detective. Nulla è lasciato al caso, nulla è fuori posto, ogni dettaglio è curato e ben spiegato, come è giusto che sia quando si parla di maestri del giallo. 
Il secondo racconto, "Nella Gola del Morto" verte sulla scomparsa per - apparente - suicidio di Alberto Mion, famoso tenore del Metropolitan di New York, rimasto senza voce a causa di un colpo alla laringe subito durante una lite. Molti indiziati, molti moventi e un raffinato esercizio di scrittura che gioca al gatto e al topo con i personaggi coinvolti nella storia."Ispettore Cramer, voglio che arrestiate due persone come testimoni materiali, che le interroghiate e le rilasciate dietro cauzione... e non devono sapere che sono stato io a dirvelo".
L'ultimo mistero è intitolato "Mascherato per Uccidere" e costituisce un'occasione preziosa per approfondire la passione floreale del protagonista, visto che si basa sulla morte della seducente truffatrice Cynthia Brown che aveva riconosciuto l'assassino di una sua amica tra gli invitati a un incontro botanico nella serra di Nero Wolfe. Racconta così Archie Goodwin: "Avevo commesso due errori.Quando Bill McNab, caposervizio della Gazette per la pagina botanica, aveva suggerito a Nero Wolfe di invitare qualche pomeriggio i membri del Manhattan Flower Club a fare un salto a vedere le orchidee, avrei dovuto oppormi. E quando la data era stata fissata e l'invito diramato e Wolfe aveva deciso che Fritz e Saul  avrebbero introdotto gli ospiti, mentre io sarei rimasto su nella serra con lui e Theodore, mescolandomi alla gente, avrei dovuto impedirlo con tutte le forze...".
Rex Stout ha scritto 33 romanzi e 39 racconti con protagonista Nero Wolfe, tutti di grande qualità, al punto di far guadagnare al suo autore il titolo di giallista del secolo conferitogli alla memoria nel 2000 dai giurati della Bouchercon, una delle più celebri convention del settore. La capacità di fondere azione e istintività impersonate da Archie Goodwin e logica e deduzione, armi principali del protagonista, sono un esempio di equilibrio narrativo straordinario e non sarà certo qualche libertà televisiva di troppo a offuscarne il prestigio.
Nero Wolfe non Crede agli Alibi, Rex Stout, I Classici del Giallo Mondadori n. 1293, Mondadori, 2012