domenica 16 ottobre 2011

Romanzi a New York #66: La Ragazza del Greenwich Village


Le commedie romantiche ambientate a New York City sono un classico non solo della letteratura ma anche del cinema e della tv seriale. Lorna Graham, non a caso autrice televisiva prima che scrittrice, prova a dare un taglio diverso al genere con un accento misterioso (il titolo originale del volume è The Ghost of Greenwich Village, ovvero "Il Fantasma del Greenwich Village"). Il fantasma, quasi in stile Ghost (il film con Patrick Swayze e Demi Moore), c'è veramente nella storia, ma non credo di sbagliare se affermo che l'autrice ha giocato sul doppio senso intendendo rievocare anche il fantasma del quartiere che fu, quel Village bohemien, frequentato da scrittori beat, musicisti, pittori e stilisti d'avanguardia (qualcuno farà successo, qualcun altro un pò meno).
"Nulla reggeva il confronto con un bar buio in un pomeriggio luminoso. Era una scelta malinconica e anticonformista. Mentre gli altri sgomitavano come pazzi nei parchi affollati, lei avrebbe trascorso qualche ora in compagnia di estranei smunti. Estranei che sarebbero potuti diventare amici. Infatti era così che nascevano le amicizie nel Village".
La storia racconta di Eve Weldon che cerca di vivere la sua vita lontana dalla provincia dell'Ohio e ricomincia in un appartamento al Village, sulle orme della madre Penelope, che nei favolosi Anni Sessanta aveva vissuto proprio a New York i suoi momenti migliori. Eve prova a farcela, si butta nel mondo degli autori televisivi, conosce star della moda, porta fuori il cane come tutte le newyorchesi chic e non, approfittandone per leggere le targhe che commemorano tutti i "grandi" vissuti nella zona.
L'appartamentino è delizioso, ma è abitato da una "presenza", quella dello scrittore beat Donald Bellows. L'entità, all'inizio un pò petulante, si rivelerà essere molto di più...
L'aspetto migliore del libro, aldilà delle vicende sentimentali più o meno terrene, è il taglio narrativo, accurato e avvincente, che la scrittrice adotta verso il lifestyle newyorchese, i tempi e i modi di lavoro, la convivenza con i colleghi, i locali, i negozietti, i ritmi di una città che seduce e stressa e che a volte più stressa e più seduce.
Chi non vorrebbe lavorare a New York come autore di un network televisivo ? Beh, prima di rispondere leggiamoci le vicissitudini di Eve, vicissitudini che l'autrice sa ben raccontare vista la sua personale esperienza di autrice di programmi quali Good Morning America (ABC) e Dateline NBC.
La corsa al traguardo, alla realizzazione di sè, a volte inevitabilmente a scapito di qualcun altro, spinge ad azioni magari irrazionali ma sempre competitive e Il Village resta un'oasi nella Manhattan frenetica: "Nel Village le persone gironzolavano, passeggiavano o tutt'al più, camminavano. Altrove marciavano come soldati..."
Il Village continua ad essere uno dei quartieri più interessanti di New York. Luoghi quasi incantati come la Jefferson Market Library rimangono nella memoria: "Un edificio di mattoni rossi sulla 6° avenue che, con le sue torrette, assomigliava a un piccolo castello. Da quando era arrivata a New York, ci era già stata diverse volte. La biblioteca aveva una ricca sezione sul folklore locale, e Eve aveva divorato un libro dopo l'altro, sperando - anche se sapeva che era ridicolo - di trovare qualcosa su sua madre."
Non so quanto il personaggio di Eve possa alla fine risultare simpatico alle lettrici e ai lettori, però si fa seguire, incuriosisce, tiene sulle spine, accompagnandoci con gradevolezza e ironia sino alla fine di questa favola moderna ma non troppo.
La Ragazza del Greenwich Village, Lorna Graham, Rizzoli, 2011