martedì 7 dicembre 2010

Romanzi a New York #19: La Città Invincibile


La Città Invincibile è molte cose.
E’ un ottimo titolo italiano per un libro su New York invece del più criptico Netherland della versione originale. E' uno dei migliori romanzi sul dopo 11 settembre. E' uno dei rari libri che narra di cricket. E' il terzo lavoro del bravo Joseph O’Neill. E', last but not least, uno dei libri preferiti di Barack Obama, la cui “recensione presidenziale” sul New York Times Magazine ha contribuito non poco alla fama dell’autore.
Il protagonista della vicenda è l’analista finanziario Hans Van der Boek, olandese (come olandesi furono i fondatori di New Amsterdam, la vecchia New York City) sposato all’avvocatessa inglese Rachel. La tragedia delle Torri squassa non solo la città ma anche il loro matrimonio e Hans alla fine resta solo, si trasferisce nel glorioso Chelsea Hotel e gira per l’omonimo quartiere (con puntate a Brooklyn e nel Queens), una delle zone più seducenti della città, con le sue palazzine old style, i negozietti e i tanti cani al guinzaglio."E cominciai, nella mia seconda primavera a Chelsea, ad avvertire il desiderio di andare a zonzo per il mio quartiere, dove al mattino il sole si stagliava sulle sedi centrali della 6° avenue così sfolgorante da costringere gli occhi ad abbassarsi e scrutare il marciapiede, anch'esso disseminato come sabbia di granelli scintillanti e punteggiato da lucidi dischetti di chewing gum appiattito".
Inevitabilmente, fa nuove conoscenze, flirta un po’, incontra personaggi più o meno di fantasia: un turco che va in giro con paio di ali, un artista eccentrico, una strana vedova. Ma il personaggio più straordinario è Chuck Ramkisson, fantomatico imprenditore di Trinidad, che introduce Hans nel mondo del cricket, gioco legato alla sua infanzia nonché misterioso e antico sport, le cui partite possono durare anche giorni, con tanto di intervalli per pranzi e merende e che per noi profani è solo un parente aristocratico del baseball.
Chuck, all’insegna del motto “Think Fantastic", è il mentore del nuovo Hans che si ritrova ad essere l’unico uomo di razza bianca nel mondo del cricket newyorchese, con dentro di sé l’entusiasmo del “sogno americano” mai sopito e raccontato in prima persona con un raffinato esercizio di ricordi e piani temporali attraverso incontri, storie minime (e quindi massime) d’integrazione razziale.
Malinconia e ironia, amarezza e speranza, sono tutti elementi di un coro che intona un canto d’amore per New York, vera protagonista del libro di O’Neill e collante di tutto il romanzo, scenario perfetto per la storia di un uomo che, come la città dove vive, vuole portare in salvo il suo futuro.
La Città Invincibile, Joseph O'Neill, Rizzoli Superpocket, 2010