domenica 19 ottobre 2014

Romanzi a New York #110: I Milionari


Iniziamo da una osservazione. Nel 2002, quando uscì il suo I Milionari ("The Millionaires") Brad Meltzer, classe 1970,  era già un affermato autore di thriller e di fumetti (Green Arrow, Justice League of America), ma quando in Italia la Garzanti pubblicò il volume l'editore si guardò bene da fare riferimento alla sua attività fumettistica. Chissà, magari avevano paura che i potenziali lettori e lettrici avrebbero gridato allo scandalo di fronte a tanto ardire,... Cosa? Un autore di giornaletti che si "permette" di scrivere romanzi! 
In questo ultimo decennio le cose sono un pò cambiate. Tra film, libri, gadget e serie TV, i fumetti hanno portato vagoni di denaro all'industria dell'intrattenimento e questo è servito, guarda caso, anche a sdoganarli anche sotto l'aspetto critico e culturale.
Comunque se volete conoscere un pò meglio lo scrittore date uno sguardo al suo sito ufficiale (dove viene presentato come bestselling thriller writer e award winning comic book author). 
Venendo al nostro titolo, I Milionari, siamo di fronte a un financial thriller con protagonisti i fratelli Charlie e Oliver Caruso che lavorano presso la banca d'affari Greene & Greene, che non accetta clienti che hanno meno di due milioni di dollari. Un giorno si accorgono che c'è un conto dimenticato, nel quale giacciono TRE milioni di dollari che nessuno reclama e che nessuno reclamerà. Siamo nell'epoca delle prime grandi truffe tecnologiche e quindi i due pensano di avere le skills sufficienti per tentare il colpaccio con un fax da dirottare (...ora il fax chi lo usa più? come invecchia presto la tecnologia...). Il gioco del denaro facile descritto da Meltzer è in qualche modo premonitore, visti gli scandali finanziari degli ultimi anni e inoltre si addentra bene nei menadri della city finanziaria tra costruttori di grattacieli, banchieri senza scrupoli (a proposito viene sempre da chiedersi, anche in Italia, ma sono mai esistiti i banchieri CON gli scrupoli?). 
La Manhattan scintillante con intermezzi a Brooklyn (dove è nato lo scrittore, ndr) è il teatro dove i protagonisti si esibiscono (dimenticavo, c'è anche un viaggio a Miami). "Mentre l'autobus accosta vicino a un antico palazzo signorile all'angolo dell'Ottantesima Strada, faccio il numero del King Plaza Movie Theater di Brooklyn e schiaccio invio..."
Il libro ha ritmo. Giovani rampanti, belle donne e malavita non mancano come è giusto che sia in questo genere di romanzi, l'importante è che tutto sia narrato con efficacia ed equilibrio e Meltzer sa come si fa: "Abbiamo bisogno di un posto dove parlare. Un posto riservato. Tutti e tre nello stesso tempo guardiamo per terra e restiamo in silenzio. Siamo nella stessa pagina, sfogliamo un atlante mentale. "Che ne dite dello Yale Club" - Suggerisco io, scegliendo il nascondiglio preferito di Lapidus-"A me piace" dice Charlie, tranquillo, riservato e snob e represso quanto basta per essere capaci di tenere la bocca chiusa."
Recentemente il libro è stato riproposto in formato paperback e, a parte i riferimenti tecnologici all'epoca innovativi ed oggi quasi archeologici, è ancora una piacevole lettura per tutti, anche per quell come noi che hanno la disdicevole abitudine di leggere tanto i libri quanto i fumetti senza vergognarcene. 
Brad Meltzer, I Milionari, Garzanti, 2002