sabato 12 ottobre 2013

Romanzi a New York #105: New York, Inclusive tour


Mai sentito parlare del "taglio alla Vergottini"? Chi sa un po' di moda, ma anche chi non ne sa e ha almeno una quarantina di primavere sulle spalle, certamente assentirà. Bruno Vergottini, celebre coiffeur e stilista della famiglia Vergottini, ha fatto la storia dell'estetica tricologica d'Italia negli anni 70. Tutte o quasi le teste della RAI degli anni d'oro sono passate sotto le forbici di questa famiglia milanese. Erano anni un po' snob, viaggiare non era da tutti e nei salotti milanesi si faceva a gara a raccontare le proprie esperienze e Bruno Vergottini, insieme al suo amico Giancarlo Iliprandi grafico e pubblicitario, amavano dissertare su New York City, al punto che tra un viaggio e l'altro avevano anche "buttato giù una cosa". Questa "cosa" è un libro curiosissimo, intitolato New York, Inclusive Tour, pubblicato nel 1978 dall'editore napoletano Marotta, e stampato con una grafica innovativa e provocatoria. Carta multicolore (gialla per introduzione e postfazione, rosa per le esperienze di Bruno, gialla per quelle di Giancarlo). E così in una forma letteraria a metà tra diario, guida e romanzo di viaggio si scopre e a leggerlo oggi si riscopre, una New York relativamente recente ma in molti casi già sparita. Post-hippie-radical-snob-chic con incontri occasionali, seduzioni da italiani in vacanza  e contatti con vip se non supervip come Andy Warhol e riflessioni da irriducibili provinciali quali siamo fin dentro l'anima:
"Non so come mai è già notte, vado in un negozio e mi compero una cravatta, un disco e una lampadina, il piacere di comprare qualcosa a un'ora che da noi in Italia si trova aperta solo la questura".
Quelli erano anni in cui New York era sporca, pericolosa e cattiva eppure il fascino che cattura i due viaggiatori è quello di una città comunque e sempre meravigliosa, che lascia il segno a quei figli di Un Americano a Roma che siamo tutti noi newyorkofili, che poi veniamo da Milano o da Palermo o dalla capitale conta poco.
La parte di Bruno è da fracicone italiano come non mai: "una signora sale sul mio taxi, ha una pelliccia e ripenso ai gialli di Mickey Spillane, forse sotto è nuda, anzi sicuramente lo è, ma non mi lascia il tempo di verificare, chiede scusa perché credva il taxi fosse vuoto". 
Mamma l'Italiani!
Più diaristico e informativo il percorso di Giancarlo Ilprandi, arricchito da riproduzioni di biglietti, locandine fotografie. Si vede che ama gironzolare per New York, sedotto dalla solitudine nella moltitudine che caratterizza le strade della city.
"Biciclette dappertutto, soprattutto al Village. Stupende alcune, nere, alte, con manubrio a baffo, cestini portapacchi, doppio faro, lampeggiatori, pneumatici fascia bianca".
La sensazione di stupore, di novità continua forse oggi è meno spiccata grazie al mondo globale/virtuale in cui viviamo però è interessante leggere oggi questo anomalo libro, dove alla fine, nella piccola guida ai negozi troviamo lo storico Abercrombie & Fitch (Madison Avenue e 45esima)indicato per le ultime novità in articoli sportivi e ancora non caratterizzato da supermodelli surfisti e squinzie californiane.
New York, Inclusive Tour, Bruno Vergottini e Giancarlo Iliprandi, Marotta Editore, 1978