mercoledì 4 gennaio 2012

Romanzi a New York #72: La Biblioteca dei Morti


Questo è il romanzo di debutto di Glenn Cooper, uscito la prima volta nel 2009 e il cui autore è divenuto oramai un nome da best seller. La caratteristica principale del suo stile narrativo è il multilivello spaziotemporale della trama. Con uno slogan da supermercato(e forse con un pizzico di ingenerosità) potremmo sintetizzare il tutto con "tre romanzi al prezzo di uno", nel senso che ci sono tre vicende che prendono vita in tre luoghi e tre epoche diverse ma che, comunque, finiscono inevitabilmente per convergere. Tutto inizia nel 782 in un'abbazia dell'Isola di White ma anche a Washington nel 1947 e ai giorni nostri a New York (e sennò perché ne avrei parlato?).
Cooper aggancia bene il lettore con misteri inquietanti, luoghi misteriosi, gioca con il destino, inventa personaggi ben definiti, ne inserisce di reali come Winston Churchill ed Harry Truman, e riesce anche scrivere della inflazionata Area 51 senza cadere nell'effetto "Voyager" (Giacobbo ci perdoni) o magari "Kazzenger" (grazie, Crozza).
Il personaggio guida del romanzo è il detective Will Piper che si muove in un New York che non lo seduce, affiancato da una collega che invece è una New York addicted, che si aggiorna sulla città, ne è curiosa.
E già questo basta e avanza per rendere La Biblioteca dei Morti(Library of The Dead) un romanzo newyorchese doc.
"Sebbene vivesse a New York, Will non era un newyorchese. Stava lì come un post-it che poteva essere staccato senza sforzo e incollato altrove... Aveva un bar preferito sulla 2nd Avenue, frequentava un ristorante greco sulla 23rd Street e un takeaway cinese sulla 24th Street efaceva la spesa in un negozio sulla 3rd Avenue. Quelloera il suo microcosmo, un'anonima piazza d'asfalto con la propria colonna sonora: l'ululato incessante delle ambulanze che lottavano contro il traffico..."
Se Will vive la città in maniera periferica, come fosse una piccola provincia con pochi punti di riferimento la partner Nancy... "amava quella città. Era cresciuta in provincia, a White Plains... ma New York era il luogo in cui si era fatta una cultura musicale e artistica, dove aveva bevuto il suo primo drink, dove aveva perso la verginità - nella residenza universitaria del John Jay College of Criminal Justice -, dove aveva superato l'esame di abilitazione per avvocato dopo essersi laureata col massimo dei voti alla Fordham Law... Non aveva tempo e soldi per conoscere a fondo New York, ma per lei era un dovere tenersi aggiornata sulla città."
E quindi tra abbazie millenarie nell'Isola di White, complotti post-bellici angloamericani e inconfessabili misteri demoniaci giriamo anche per New York con occhi quando curiosi di Nancy, quando disincantati di Will.
E così scopriamo quartieri in evoluzione come Hamilton Heights ad Harlem, o la zona residenziale di City Island, un'isoletta che, amministrativamente appartiene al Bronx.
Cooper è un autore scrupoloso, laureato in archeologia e medicina ed ex amministratore delegato di una società di biotecnologie. In pratica, anche il suo curriculum è un romanzo.
La Biblioteca dei Morti, Glenn Cooper, Tea Tascabili su licenza Editrice Nord, 2011