Cathleen Schine è una scrittrice sensibile, scrive storie d’amore delicate e moderne, con uno stile lieve e rilassante, ricco
di attenzioni verso i molti personaggi che animano questo romanzo uscito nel 2007 begli USA e immediatamente riproposto in Italia. I Newyorkesi (The Newyorkers) è un romanzo
cinocentrico, nel senso che le vicende umane ruotano intorno ai cani dei personaggi.
E New York, soprattutto in certi quartieri (alcune strade dell’Upper West Side,
Soho, Chelsea…), è la città dei cani.
La protagonista principale è
Jody, insegnante di musica vicina ai quaranta, single che non esita a definirsi zitella, che abita nell’Upper
West Side in un quartiere tranquillo, vicino a Central Park e lontano dal traffico.
"Ora sono proprio una zitella, pensò: innamorarmi di un attraente sconosciuto incrociato per strada. E, quasi per provarlo, non appena rientrò a casa mise il bollitore sul fuoco."Jody non è sola, ha il suo cane, anzi la sua cagnolina Beatrice, un
pitbull che le fa compagnia. Ma lì, in
quell’angolo pacifico di New York City molti
hanno un cane e la cosa diventa motivo di conoscenza con le altre anime di
questa New York un po’ solitaria, a volte eccentrica, malinconica ed
entusiasta al tempo stesso.
Anche
Jody, inevitabilmente, incrocerà lo sguardo di un uomo, anzi di due, e
così anche gli altri protagonisti vivranno le loro storie umane e canine (George che usa Howdy, il cucciolo della irrequieta sorella Polly, come esca per ragazze, l’acida signora Doris, il bel tenebroso cinquantenne (o giù di lì) Everett, lo schivo quarantenne (o su di lì) Simon, il ristoratore
Jamie e poi Laura,
Alexandra, l'anziana Heidi… tutti combatteranno
le loro insicurezze, cercheranno di superare inibizioni e incertezze in
un anno trascorso a New York dove la neve deve lasciare lo spazio alle
inevitabili pozzanghere, al caldo dell’estate
e al ritorno dell’autunno.
“Come sanno tutti
coloro che ne hanno goduto, un mattino di ottobre a New York è una ragione già di per sé sufficiente per vivere in questa città.
A est si intravede un accenno di luce fra i
palazzi, mentre sopra i tetti si forma un banco soffice e basso di
nuvole argentate sovrastate da un pallido, lattiginoso e delicato
spicchio di luna.”
A
colpire la mia fantasia di lettore non è stata tanto la storia, sorta
di minuetto sentimentale a due e quattro zampe, ma un messaggio che non
so quanto la scrittrice sapesse di comunicare con tanta forza a noi lettori, specialmente a quelli come me che vivono in una metropoli italiana.
Ne I
Newyorkesi scopriamo una mirabile dimensione di quartiere di New York, un’isola nell’isola di
Manhattan, fatta di buone maniere che, si
perdoni il gioco di parole, non sono affatto di maniera ma sono esempio
romanzato ma non troppo di un’atmosfera di civiltà, di educazione che
traspare dalle passeggiate,dalle piccole azioni quotidiane, dai pensieri, dagli incontri e anche
dalle sofferenze dei protagonisti.
“Gli altri proprietari di cani la salutavano, si fermavano a fare due chiacchiere, e anche se
Jody nella maggior parte dei casi ignorava i loro nomi
trovava che quegli incontri avessero una loro curiosa intimità.”
Questa New York formato piccolo
villaggio risulta un po’ magica, quasi
surreale e ancora più affascinante se la scopriamo vera e reale,
raccontata da chi ha messo molta della sua quotidianità in queste New
York
Stories.
I
protagonisti vivono gran parte della loro vita in poche centinaia di
metri quadri, si spostano poco, hanno il loro bar-ristorante sotto casa,
il coreano che
vende la frutta, c'è la chiesetta, l’emporio, si fa vita di condominio non
nel senso di riunioni bellicose ma nel senso di conoscenza, amicizie,
infatuazioni ed anche, è ovvio, amori.
Che New York
sia una metropoli romantica non lo scopriamo
certo adesso ma che abbia, e soprattutto abbia mantenuto nel tempo, una dimensione
da cittadina romantica può essere un aspetto sul quale riflettere e un
motivo in più per sognarla.
I
Newyorkesi, Cathleen
Schine, Oscar Mondadori, 2008