martedì 4 gennaio 2011

Romanzi a New York #28: Bunny Lake è Scomparsa


Se siete tra quelli che durante uno zapping non resistono alle immagini in bianco e nero di una donna in impermeabile che corre ansiosa per la città, beh, non lasciatevi sfuggire questo libro.
Bunny Lake è Scomparsa, pubblicato negli USA nel 1957, è insieme a The Nanny uno dei lavori più celebri di Evelyn Piper alias Marryam Modell (1908-1994), scrittrice con un passato di modella, di segretaria e di grande viaggiatrice. La Modell, o Piper che dir si voglia, è qui autrice di un giallo psicologico con al centro Blanche Lake, una bella ragazza madre, trasferitasi da Providence a New York insieme a Bunny, la sua bambina di tre anni, per fuggire dalle malelingue di provincia e per sperare in un futuro migliore: “A New York ci sono molte più possibilità… e poi New York è così grande ed è più facile non far sapere i fatti propri”. La vita di città obbliga Blanche a lasciare la bambina in un asilo ma, proprio il primo giorno, non c’è traccia di Bunny all’uscita. E qui inizia il calvario di Blanche che non solo deve darsi da fare per ritrovare la figlia ma deve anche lottare per dimostrare a tutti, dalla Polizia ai tanti, alcuni memorabili, personaggi ambigui presenti nella storia (ma anche a noi lettori…), l’esistenza della bambina.
La tensione narrativa aumenta pagina dopo pagina suscitando dubbi, ansie, empatie ed antipatie. Blanche, la protagonista, è un gran personaggio, ben definito, ricco di sfaccettature, sofferto e combattivo.
New York City, la città della speranza, diventa agli occhi di Blanche un luogo cinico, indifferente: “Anche gli abitanti di New York guardano dalla finestra. Solo che loro non si preoccupano quando notano qualcosa di strano.” Eppure, senza dimenticare la sua provenienza dal piccolo stato del Rhode Island, la ragazza madre cerca di integrarsi, di adeguarsi ai ritmi e alle abitudini della città che a volte sembrano solo ostacolarla nella ricerca di Bunny e grazie a dialoghi secchi che alimentano la suspense e il senso di inquietudine che pervade la vicenda si resta col fiato sospeso sino alla fine.
Questo è il primo titolo della collana I Mastini, la nuova Crime Collection della Polillo Editore che si affianca alla già collaudata I Bassotti e ogni appassionato di gialli non potrà che plaudere questa iniziativa destinata a ristampare piccoli capolavori inediti - o quasi - nel nostro Paese.
Avevo aperto la recensione con una battuta cinematografica e col cinema la chiudo. Nel 1965 il regista Otto Preminger ha diretto l’omonimo film Bunny Lake è Scomparsa ispirato al romanzo. Il film, oggi divenuto di culto, ha molto poco in comune con il romanzo (e non solo il finale diverso come ogni tanto si legge sulla Rete). A parte l’idea di base della bambina scomparsa dall’asilo e che nessuno crede alla madre le similitudini finiscono qui.
Il film è ambientato a Londra e non a New York, ci sono personaggi nuovi che mancano nel libro mentre altri presenti nel libro sono assenti del tutto o hanno ruoli totalmente differenti.
Ed è proprio in base a queste premesse che il finale diventa diverso. Su vari magazine di cinema si riferisce che il regista abbia considerato poco interessante e inconsistente il finale letterario e che per questo abbia assunto due sceneggiatori, John e Penelope Mortimer, per riscrivere il soggetto.
Fermo restando che il film di Preminger è un ottimo esempio di psicothriller in stile hitchockiano (trasmesso da RaiTre a tarda notte alla vigilia del Natale del 2010, ndr), trovo ingenerosa la motivazione di cambiamento a riguardo del finale della Piper, finale che va contestualizzato nella storia personale di Blanche.
La protagonista del libro è una single che lotta per affermarsi ed è anche lo strumento dell’autrice per raccontare attraverso la suspense il ruolo sociale della donna in quegli anni, alle prese con i conflitti familiari, i rapporti affettivi, d’amicizia e di buon(?) vicinato. In questo contesto, il finale scritto dalla Piper è perfetto e coerente, che poi non sia cinematografico o che Otto Preminger non l’abbia considerato tale, diminuendo anche l’impatto “protofemminista” della trama, questo è un altro discorso.
Inoltre l’idea della Piper ha continuato a sedurre il cinema, anche se senza alcun riconoscimento, come avranno avuto modo di notare tutti quelli che hanno visto il film Flightplan – Mistero in Volo (2005) con protagonista Jodie Foster.
Bunny Lake è Scomparsa, Evelyn Piper, Polillo Editore (I Mastini), 2010